il nuovo romanzo:
Selvaggia e aspra e forte

in libreria dal 10 ottobre 2023
La nave di Teseo

Apriti, mare!

 

 


 

Scegli il tuo mondo

e non voltarti più

a guardare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

RISVOLTO DI COPERTINA

 

2008. In una estancia di Bahía Negra, nell'Alto Paraguay, una donna riordina i suoi appunti di viaggio: in quelle note, tra qualche fotografia sbiadita e un pugno di ricordi, scorre il mistero di un uomo che ha vissuto la sua esistenza come un romanzo d'avventura, e la cui fine è avvolta nella leggenda.

Fine Ottocento. Guido Boggiani è un pittore affermato, frequenta D'Annunzio e i circoli artistici più raffinati, ma il successo non lo appaga. Sogna una nuova vita, insegue una libertà che gli è impèossibile afferrare in Italia, e decide di partire. Attraversa l'Atlantico e nei territori selvaggi e pericolosi, intriganti e seducenti, , del Sud America finalmente trova quello che cerca: un mondo - e un popolo, quello delle tribù indigene dell'inesplorato Chaco paraguayo - ancora tutto da scoprire. Qui, tra le minacce dei cannibali pitáyovai "coi piedi alla rovescia" e nuove amicizie alimentate da "solitudini condivise, da nostalgie che restano non condivise e dal combustibile garantito dal whisky", Guido adotta lo stile degli indios, ma presto si ritrova a essere una presenza scomoda, guardato con sospetto dagli indigeni e apertamente osteggiato dai grandi proprietari terrieri, ai quali quell'europeo che difende le tribù dallo sfruttamento non piace per nulla.

 

Laura Pariani compone un grande romanzo corale, appassionante come Stevenson e luminoso come García Márquez: un viaggio a perdifiato, all'indietro e senza mappe, scegliendo con cura le parole lungo il sentiero come fossero indizi, tracce di vite a noi sconosciute che scopriamo appartenerci.

 

 

 

LA PRIMA PAGINA

 

Prologo

 

Tien quelle rive altissima quiete;

Ond'io quasi me stesso e il mondo obblio

Sedendo immoto; e già mi par che sciolte

Giaccian le membra mie, né spirto o senso

Più le commova, e lor quiete antica

Co' silenzi del loco si confonda.

 

GIACOMO LEOPARDI, La vita solitaria

 

 

 

Bahía Negra, settembre 2008

 

All'imprevista il silenzio della selva è interrotto da uno sbattere d'ali, seguito da un verso prolungato, "du-du-du-du". Il sentiero, che all'inizio era assai ben segnato e relativamente largo, si va restringendo; ogni tanto si rabbuia quando l'intrico dei rami impedisce al sole di penetrare. Procedo assorta seguendo i segni del passaggio recente di una belva: il tigre - onça o jaguareté, come l'ho sentito chiamare sull'una o l'altra riva del río - è passato di qui. Con l'assoluta certezza di stare sognando cammino con una sensazione di muscoli giovani.

Muoviti, mi sussurra Guido. Non mi sorride, ma percepisco nella sua voce un tono protettivo, e sapendo di sognare lo seguo con fiducia. Dài, ripete sollecitandomi con la mano. È armato di arco e frecce, il corpo spalmato della tinta scura del jenipapo che lo ricopre interamente, come quando si va in caccia o in guerra.

Avanziamo a fatica, ma deve esserci una radura poco lontano, lo so con la chiarezza con cui si sanno le cose in sogno. Infatti poco dopo lui è già accovacciato sotto un guayaco a contemplare dal basso un harem di scimmie: il maschio nerissimo circondato da sei femmine di un giallo opaco. Tra un attimo sarò lì anch'io a godermi lo spettacolo, mi dico., il fiato in gola quasi mi si annoda dall'eccitazione, arrivo, arrivo...

 


Selvaggia e aspra e forte, La nave di Teseo, Oceani 207, ottobre 2023

 

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